Spaghetti Western volume 3: Il mezzogiorno di fuoco del genere (1968-1971)
Centosettanta pellicole per quattro anni di tensioni sociali che aprono le porte del west alle tematiche sessantottine scoppiate in giro per il mondo. Sono gli anni del tortilla western, ma anche dei pistoleri prestigiatori alla Sartana o dei pazzi western di Demofilo Fidani, ma sono soprattutto gli anni dell'esplosione della coppia Bud Spencer e Terence Hill funzionale a fungere da controaltare a un western più impegnato. Matteo Mancini, giunto al terzo capitolo della saga, prende per mano il lettore conducendolo per gli impervi sentieri del western all'italiana. Dal deserto di Corri Uomo Corri ai ghiacciai de Il Grande Silenzio, fino all'estremo oriente de Lo Straniero di Silenzio, sibili di pallottole e scalpitio di zoccoli di cavalli lanciati al galoppo ad accompagnare la lettura, il tutto preceduto da un'approfondita disamina a cura di Jan Švábenický in cui i paesi a est della Cortina di Ferro si aprono, a loro modo, al genere, producendo il loro western. E' l'incontro tra due realtà, occidente e oriente, politica e cinema, capitalismo e socialismo, il tutto sotto il filtro offerto da un intrattenimento, più o meno strumentale, condito in salsa western da rileggere quale incontro di culture diverse.
Autori: Matteo Mancini, Jan Svabenicky. Edizioni Il Foglio, 2016. Pagine 600